Pratiche di invalidità e 104, richiesta di servizi per la perdita d’autonomia, disagio, solitudine, tempi lunghi per le pratiche di riconoscimento: anziani non autosufficienti, lo Spi Cgil Firenze presenta i dati dell’attività dei suoi sportelli di assistenza. “Bisogna rafforzare le risorse e l’integrazione degli operatori sanitari con quelli sociali, nonché promuovere, come è anche impegno della Regione Toscana, le misure per il lavoro di cura prestato dai caregivers familiari”
Firenze, 14-12-2022 – Dopo 9 mesi di attività, arriva la presentazione del primo report sugli 8 sportelli Spi-Na (rivolti alle persone anziane non autosufficienti), organizzati da Spi Cgil su Firenze e provincia. Il report approfondisce i dati sull’attività degli sportelli, su quali aspetti si è sviluppata la consulenza, sulle criticità riscontrate, sulle sinergie sviluppate con le Società della Salute e con il Centro di Ascolto Regionale della Toscana.
L’ORIGINE DEL PROGETTO
Il progetto Spi-Na dello Spi Cgil di Firenze nasce dalla consapevolezza (certificata anche da un’indagine condotta dal sindacato stesso su tutto il territorio metropolitano) di una scarsa conoscenza dei servizi rivolti alle persone non autosufficienti e dei loro diritti. Nel corso del 2020, pandemia permettendo, lo Spi Cgil di Firenze ha avuto la percezione che una grande fetta della popolazione anziana fosse oltremodo in situazione di affanno a causa di problematiche legate allo stato di salute a seguito di un’eventuale condizione di non autosufficienza. Si trattava allora di mettere in piedi un progetto che, opportunamente disegnato, potesse andare ad intercettare questi bisogni e fosse in grado di attivare risposte efficaci. A fine anno 2020 venne somministrato un questionario di rilevazione del fabbisogno. L’indagine elaborata viene pubblicata nel 2021; successivamente venne organizzato un corso di formazione agli operatori dei primi sportelli territoriali. Il corso di formazione viene replicato nel corso del 2022 per allargare la platea e il numero degli addetti sul territorio. I primi 8 sportelli sono stati inaugurati a fine anno 2021 (Firenze, Borgo San Lorenzo, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Certaldo, Castelfiorentino, Fucecchio). Dal primo settembre 2022 vengono aperti altri 4 sportelli (Empoli, Montelupo F.no, San Casciano. Sesto Fiorentino). Gli sportelli coprono tutti i territori delle 5 Società della Salute
I NUMERI
Secondo una stima dell’Ars, gli anziani non autosufficienti nell’Ausl Toscana Centro (considerando la Zona Fiorentina, la Fiorentina Nord Ovest, la Fiorentina Sud Est, il Mugello e l’Empolese Valdelsa Valdarno) sono circa 24.400 persone, di cui in carico ai servizi territoriali 12.577. Durante i primi mesi del 2022, gli accessi registrati agli sportelli sono stati complessivamente 264 (ovviamente in questi numeri non sono comprese le info date per telefono o per mail all’indirizzo spina@firenze.tosc.cgil.it). Il 67%delle persone non autosufficienti, già riconosciute, quelle che non hanno conoscenza del percorso e quelle che hanno una presa in carico in corso di attivazione sono donne. Da una ricerca Ars (Agenzia regionale di Sanità della Toscana) risulta che la perdita dell’autonomia si è posticipata progressivamente dai 65 ai 75 anni (solo l’1% della popolazione toscana, tra i 65 e i 74 anni è non autosufficiente, tale percentuale sale al 10% dopo i 75 anni e al 40% dopo gli 85). Queste percentuali vengono riflesse anche nell’approccio agli sportelli Spi-Na, infatti:
– Il percorso che ha inizio con la presa in carico da parte dell’operatore Spi-Na è rivolto prevalentemente a persone di fascia di età compresa tra 70 e 80 anni, a seguire gli over 80 e con alcune punte di over 90
– Il contatto allo sportello avviene prevalentemente da un familiare (84%), l’accesso diretto per il 16%
– L’accesso allo Spi-Na ai vari sportelli: 45% sportello Fucecchio, 21% sportello Firenze, 8% sportello Borgo san Lorenzo, 7% sportello Figline Valdarno, 6% sportello Castelfiorentino, 5% sportello Certaldo
– Le patologie invalidanti: 22% età avanzata, 20% impossibilità a deambulare, 14% demenza senile, 12% Alzheimer (spesso le patologie sono più di una)
– Perché ci si rivolge allo sportello: 30% per un’informazione sulla pratica di invalidità, legge 104, indennità di accompagnamento; 28% per conoscere il percorso sulla non autosufficienza (la presa in carico, illustrazione e compilazione della modulistica, orientamento per la consegna); 9% informazioni per attivare l’amministratore di sostegno; 9% per il pronto badante e comunque le pratiche di assunzione e i diritti riguardo all’assegno di cura; solo il 3% si rivolge per accedere ai Bandi Inps sul Hcp, lo Spi individua gli aventi diritti e li indirizza per la domanda)
– Come si è venuti a conoscenza degli sportelli Spi-Na? 83% da fonti sindacali (nelle sedi Cgil e presso Caaf e Inca); 10% dai social; 4% dal centro di ascolto regionale (servizio di supporto telefonico rivolto ai caregivers familiare, cioè coloro che si prendono cura di un familiare non autosufficiente o con disabilità
– Chi si rivolge allo sportello ha già avuto il riconoscimento invalidità al 100%: 44% sì
– Chi ha avuto anche in passato un riconoscimento inferiore al 100%: 56%
– Il percorso concordato: 47% Inca, 32% P.U.A e Centro Sociale, 8% Caaf (badante e Isee), 12% per Amministratore di sostegno, associazioni di patologia
L’ANALISI E LE PROPOSTE DI SPI CGIL FIRENZE
L’esperienza sul campo ci permette di avanzare alcune considerazioni sul funzionamento del sistema. Possiamo ribadire e confermare che il percorso sulla Non autosufficienza. deve essere ancora meglio divulgato, in questo senso riteniamo che il medico di medicina generale dovrebbe essere la prima antenna per condurre l’anziano fragile ad intraprendere il percorso. Il suo ruolo è importante perché fra l’altro deve compilare la scheda clinica ed anche il certificato per il riconoscimento dell’invalidità civile che servono per la valutazione della non autosufficienza. I tempi di presa in carico non sono brevi, la nostra possibilità di monitorare dipende dall’informazione che ci arriva dalla famiglia; quando questa avviene, ci parla di tempi troppo lungi; sul territorio fiorentino sono necessari anche 50 giorni, contro i 30 previsti dalla norma. Il numero delle assistenti sociali non è, a quanto pare sufficiente, per rispondere alla domanda. Una volta che l’Uvm (Unità Valutativa Multidisciplinare) ha riconosciuto l’indice di gravità, sono assicurati gratuitamente, e/o a seconda dell’Isee, i servizi necessari per la persona e la famiglia. L’Isee, anche solo influenzato dalla casa di proprietà, rappresenta spesso un limite ad un riconoscimento economico (vale per i servizi domiciliari, così per il ricovero in Rsa per la quota sociale). Le pratiche per invalidità civile e handicap, su tutto o quasi il territorio dell’Ausl Toscana Centro, hanno tempi lunghissimi, tra 180 e 270 giorni di attesa. Per un anziano già fragile e in età avanzata non rappresentano certo una speranza, soprattutto laddove esiste la possibilità di ottenere l’indennità di accompagnamento, che rappresenta sicuramente una risorsa in più. L’espressione più ricorrente tra i nostri utenti è di disagio e solitudine ad affrontare i problemi. Per questo l’attività dello sportello, allargata, come abbiamo detto, ad altri 4 territori, prosegue e se vogliamo cercheremo anche di migliorarla. La rete che abbiamo costruito con i Comuni e con tutte le Società della Salute ci consente davvero di migliorare il soddisfacimento dei bisogni, e soprattutto vorremmo un ascolto costante da parte delle istituzioni, perché le risposte agli anziani fragili e ai propri familiari devono progredire. Il disegno di Legge che introduce deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane e non autosufficienti implica un iter parlamentare non breve ma può costituire, una volta legge, una svolta importante per l’attuazione del Pnrr. Se è vero che il setting privilegiato di risposta è la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente, bisogna rafforzare le risorse, l’integrazione degli operatori sanitari con quelli sociali, nonché promuovere, come è anche impegno della Regione Toscana, anche attraverso una legge regionale, le misure per il lavoro di cura prestato dai caregivers familiari.
Firmato: Spi Cgil Firenze