Notizia in aggiornamento
Turismo. Rinasce il lungomare di Misano Adriatico (Rn) grazie al piano regionale di riqualificazione della Costa. Bonaccini-Corsini: “Sostenibilità e riqualificazione degli spazi, la Romagna riparte anche da qui ed è pronta ad accogliere i turisti tenendo insieme qualità e benessere”
Completato il primo intervento della zona nord. Il taglio del nastro insieme al sindaco della città, Fabrizio Piccioni. 1 milione e 750 mila euro il contributo regionale su una spesa complessiva di 2milioni e 650 mila euro
Bologna – Aiuole verdi, pavimentazione rinnovata con percorsi ciclopedonali, inserti artistici, nuove panchine e illuminazione. Il lungomare di Misano Adriatico (Rn), dopo un ampio intervento di riqualificazione, diventa più bello, funzionale, e sostenibile.
Il primo stralcio di lavori, che riguarda la zona nord, è stato inaugurato questa mattina nella cittadina balneare dal sindaco Fabrizio Piccioni, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale a Turismo, Andrea Corsini.
Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con un contributo di 1 milione e 750mila euro, su una spesa di 2 milioni e 650 mila euro, il nuovo lungomare è stato realizzato nell’ambito del Piano per la riqualificazione della Costa emiliano-romagnola, con un investimento regionale complessivo di 32 milioni di euro per dieci progetti di rigenerazione urbana, condivisi con i Comuni della Riviera.
“L’Emilia-Romagna c’è ed è pronta ad accogliere i turisti con il consueto calore e la professionalità di sempre- affermano Bonaccini e Corsini-. L’alluvione che ha colpito la nostra regione, un evento per proporzioni senza precedenti nel Paese, non ha condizionato l’apertura della stagione balneare, anche grazie al grande lavoro dei sindaci, degli operatori e delle comunità. Ne è prova il lungomare che inauguriamo oggi, parte del piano regionale di riqualificazione della Costa in via di completamento”.
“Un intervento di cura del nostro patrimonio rivierasco che cittadini e turisti possono apprezzare di persona, in completa sicurezza. Invitiamo quindi tutti sulle nostre spiagge- chiudono-, per un turismo nuovo, che guardi a sostenibilità e recupero degli spazi e tenga insieme qualità e benessere”.
Il progetto
L’intervento complessivo riconnette parti di territorio tra loro oggi isolate, come l’area di Portoverde e la porzione turistica centrale di Misano; valorizza una zona ancora parzialmente “vuota” (quella del camping) assicurando la permanenza dei varchi a mare e realizza una nuova infrastruttura verde, per rafforzare l’entroterra del territorio misanese.
Questo primo intervento riguarda in particolare la zona nord del lungomare, da Via D’Azeglio a via Passeggiata dei Fiori, con la realizzazione di zone pedonali e ciclabili, una nuova pavimentazione, il rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica e la realizzazione di un impianto di filodiffusione.
Inoltre, la riqualificazione riguarda anche l’installazione di nuova segnaletica stradale, impianti di irrigazione e nuovo arredo urbano con l’installazione di nuove panchine, cestini e diffusori acustici. Non manca la piantumazione di specie arboree autoctone, idonee al contesto e al progetto generale.
La seconda fase del progetto, che comprende il completamento del nuovo litorale fino a Piazza Colombo, sarà realizzata entro maggio 2024.
Cinzia Leoni
Alluvione. Oggi il sopralluogo della vicepresidente Priolo a Ca’ di Lugo, dove proseguono i lavori per sistemare gli argini del fiume Santerno. Cala ancora il numero di persone accolte nelle strutture di protezione civile o in albergo (-49). Allerta arancione per piene e frane nella collina, pianura e costa romagnola e nella pianura e collina bolognese
Continua il monitoraggio delle frane, stabile a 936 il numero dei dissesti principali. Sono 726 le strade comunali e provinciali chiuse alla viabilità in modo totale o parziale. 1.781 gli operatori sul campo, considerando sia i volontari di protezione civile che il personale tecnico, amministrativo e di polizia locale messo a disposizione da Anci
Bologna – Proseguono i lavori a Ca’ di Lugo, in provincia di Ravenna, per impermeabilizzare e poi sistemare gli argini del fiume Santerno, dopo i danni causati dall’alluvione. A fare il punto oggi la vicepresidente della Regione, Irene Priolo, impegnata in un sopralluogo con il sindaco Davide Ranalli. Quello a Ca’ di Lugo è uno dei cantieri più complessi, in cui il fondo alveo si è occluso a causa del cedimento interno delle sponde provocato dall’enorme quantità di acqua caduta. Due ditte stanno lavorando con 12 mezzi tra escavatori, ruspe, rulli, dumper e mezzi per posizionare le palancole – in questa prima fase ne saranno posizionate per circa 80 metri – e permettere così ai cittadini di rientrare il prima possibile nella piena disponibilità delle proprie abitazioni.
Assistenza alla popolazione
Continua l’attività di assistenza alla popolazione coinvolta nelle alluvioni e le frane che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 873 (49 in meno rispetto a ieri) di cui 74 minori: 449 nella provincia di Ravenna, 261 in quella di Forlì-Cesena, 162 nella Città metropolitana di Bologna e una sola persona in carico nella provincia di Rimini.
Viabilità
Sono 726 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 316 in modo parziale e 410 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 194 (87 parzialmente e 107 totalmente); 328 nel forlivese-cesenate (119 parzialmente e 209 totalmente); 165 nel ravennate (104 parzialmente e 61 totalmente); 39 nel riminese (6 parzialmente e 33 totalmente).
Frane
Non si ferma l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori che permette di definire il quadro più aggiornato della situazione frane. Al momento si contano 936 frane principali, numero invariato rispetto a quelle rilevate fino a ieri. Complessivamente ci sono 399 frane in provincia di Forlì-Cesena; 248 in provincia di Ravenna; 120 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 143 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena. A queste si uniscono migliaia di micro-frane che costellano l’intero Appennino interessato dall’emergenza.
Meteo
Per la giornata di sabato 3 giugno è prevista allerta arancione per criticità idrogeologica (frane e piene corsi d’acqua minori) e anche per criticità idraulica (piene dei fiumi) che interessa le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Bologna e Ferrara. Sono possibili, infatti, evoluzioni dei dissesti innescatisi nelle ultime settimane nelle aree della collina bolognese e romagnola colpite da maltempo. Per quanto riguarda il meteo, sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali più probabili sulle aree appenniniche, con possibili effetti e danni associati. In queste aree potranno inoltre verificarsi rapidi innalzamenti dei livelli nei corsi d’acqua, ruscellamenti lungo i versanti e locali smottamenti. Restano condizioni di criticità localizzate nella pianura bolognese (in particolare a Medicina, Molinella e Budrio), nel ravennate e nel forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, e da possibili problemi di tenuta arginale che potrebbero interessare il reticolo principale.
Volontari
Sono 1.649 i volontari di Protezione civile impegnati al momento per affrontare le conseguenze dell’emergenza: 601 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 392 dall’Emilia-Romagna e 656 dalle colonne mobili di altre Regioni.
A questi vanno aggiunti i 57 volontari attivati nell’ambito del meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile) e operativi nel ravennate: 25 provenienti dalla Slovacchia, 18 dalla Slovenia e 14 dal Belgio.
Considerando anche le 75 unità tra personale tecnico, amministrativo e di polizia locale provenienti dalle amministrazioni di Bari, Firenze, Genova, Milano, Roma, Venezia, Parma, Castelbaldo (PD) e dislocate attraverso l’Associazione nazionale Comuni italiani a supporto dei comuni alluvionati, gli operatori sul campo arrivano a 1781 unità.
Numero Verde
5.347 le chiamate arrivate ad oggi al numero verde 800024662, messo a disposizione dalla Regione, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20. La maggior parte delle telefonate riguardano la richiesta di informazioni su come fornire aiuto alla popolazione colpita dall’alluvione.
Raccolta fondi regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”
Prosegue la raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, lanciata dalla Regione per sostenere le comunità colpite.
Chiunque può versare un contributo utilizzando queste coordinate bancarie:
Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”
Per donare dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0
Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Red
Acque di balneazione. Tornano balneabili le acque in altri 12 punti della Costa, fra cui Cervia, San Mauro, Savignano e diversi nel Ravennate
L’esito dopo il campionamento aggiuntivo fatto ieri. Potranno essere revocate le ordinanze che stabilivano il divieto di balneazione. Dunque in via di rapido rientro i soli 19 punti – su 98 – che inizialmente avevano fatto registrare sforamenti a causa dell’alluvione
Bologna – Tornano balneabili le acque a Ravenna, Cervia Milano Marittima (tratto a nord del porto canale e tratto di 50 metri a sud del porto marina di Cervia), a San Mauro e San Mauro Nord nel comune di San Mauro Pascoli, Savignano a Mare, in provincia di Forlì-Cesena.
Rientrano i valori anche nel comune di Goro (FE), i punti A e B dello Scanno di Goro.
In particolare, a Ravenna sono rientrati i valori nei punti: 200 metri Sud confine Poligono di tiro Foce Reno, 1,4 km Sud foce Fiumi Uniti, Marina di Ravenna, Marina di Ravenna Sud e Lido Adriano.
Già ieri era tornata balneabile anche l’acqua prospiciente la Bassona, sempre nel Ravennate.
Il campionamento aggiuntivo, a cura dei tecnici di Arpae, è stato fatto il 1^ giugno, e l’esito ha dimostrato il rientro nei limiti normativi che regolano la balneabilità delle acque.
Le ordinanze di non balneabilità emanate dai sindaci saranno revocate.
Restano sopra i limiti le acque di Casalborsetti – 100 m Nord foce Canale Destra Reno, nel Comune di Ravenna, dove è stato effettuato un ulteriore campionamento aggiuntivo dopo quello di due giorni fa.
Red
Alluvione. Controllo delle zanzare nelle zone alluvionate, ecco le indicazioni tecniche della Regione alle Ausl e ai Comuni. I campioni raccolti da inizio maggio non hanno rilevato la presenza di virus patogeni
Misure straordinarie che integrano il Piano regionale arbovirosi, approvato lo scorso aprile dalla Giunta. Vanno rafforzati il controllo e l’eventuale pulizia di tombini e caditoie e tenuti sotto controllo i depositi temporanei di rifiuti stoccati; previsti anche trattamenti aggiuntivi, sia larvicidi che adulticidi, in particolari situazioni
Bologna – Una serie di indicazioni tecniche per rafforzare il controllo delle zanzare nelle zone alluvionate: sono state definite dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute, con la collaborazione del gruppo tecnico regionale dedicato alla prevenzione delle arbovirosi, e inviate ad Ausl e Comuni.
Misure straordinarie che integrano il Piano regionale arbovirosi, approvato lo scorso aprile dalla Giunta, con il quale già da inizio maggio è regolarmente partita l’attività di ricerca di eventuali virus patogeni, attraverso la cattura e successiva analisi di zanzare adulte. E proprio le analisi dei campioni raccolti non hanno rilevato la presenza di virus, segno che al momento l’impatto di questi insetti è limitato a un ‘effetto molestia’, senza un rischio sanitario accertato.
Tutti i Comuni delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini sono richiamati a garantire una corretta e completa attuazione delle misure previste dal Piano regionale, per contribuire alla prevenzione della proliferazione delle zanzare: principalmente, quindi, distribuzione di larvicidi nella tombinatura pubblica e comunicazione alla cittadinanza per una corretta gestione delle aree private. Devono essere sensibilizzate soprattutto le imprese e i responsabili di aree particolarmente critiche, come cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, vivai e altre attività produttive e commerciali che possano dar luogo anche a piccole raccolte di acqua e conseguenti focolai di sviluppo larvale. Ai Comuni si chiede inoltre di verificare le condizioni di pulizia dei tombini e delle caditoie stradali, perché potrebbero essere ostruiti dal fango rimasto dopo il deflusso delle acque: in questo caso la diffusione in acqua del prodotto larvicida sarebbe ridotta, e quindi diminuirebbe anche l’efficacia.
Azioni aggiuntive sono invece richieste nelle aree del territorio comunale ancora interessate dalle alluvioni, proprio per fronteggiare lo sviluppo di zanzare collegato al mancato o ridotto deflusso delle acque nella rete idrica e al permanere di acque stagnanti. È stata richiesta al Ministero della Salute un’autorizzazione in deroga per poter usare i droni per la distribuzione del prodotto larvicida date le difficoltà operative nel raggiungere da terra le porzioni allagate di ampie dimensioni.
Sempre per il controllo delle larve di zanzara, oltre al rafforzamento della pulizia di tombini e caditoie, le indicazioni sono quelle di prestare attenzione ai depositi temporanei di rifiuti stoccati in attesa della destinazione finale di trattamento, perché possono costituire potenziali siti di riproduzione delle zanzare e di altri insetti e animali, come mosche e topi.
Nonostante non ci siano evidenze di circolazione di virus patogeni che impongano il ricorso a trattamenti adulticidi, la presenza importante, anche al di fuori dell’habitat usuale, di zanzare Aedes spp. che arrecano un ulteriore disagio ad una popolazione già provata, giustifica questo tipo di intervento.
Per orientare in modo efficace questi trattamenti saranno posizionate trappole attrattive per valutare la densità di popolazione delle zanzare e agire solo dove serve.
I Comuni sono quindi invitati ad attivare le ditte titolari di contratto per il controllo e l’eventuale disinfestazione, e ad attuare gli interventi aggiuntivi indicati dettagliatamente nell’allegato.
Elena Contini
Alluvione. Bonaccini: “Grazie all’Unione Buddhista Italiana per la vicinanza e il sostegno alle comunità colpite”
Donazione di 400mila euro attraverso la campagna regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”
Bologna – “Ringrazio l’Unione Buddhista Italiana per la vicinanza e il sostegno alle persone e ai territori colpiti dall’alluvione. L’importante donazione, realizzata aderendo alla raccolta fondi regionale, che il presidente Filippo Scianna mi aveva anticipato in un incontro in Regione, rappresenta un altro bellissimo segno dell’abbraccio collettivo che sta stringendo l’Emilia-Romagna. Ci rialzeremo e ripartiremo anche stavolta, anche grazie alla straordinaria solidarietà che continuiamo a registrare ogni giorno”.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di fronte alla donazione di 400mila euro da parte dell’Unione Buddhista Italiana, somma versata all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile attraverso la campagna avviata dalla Regione “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”.
Già la prossima settimana sarà on line la sezione web dedicata col resoconto dell’andamento della campagna stessa.
Sport. Il sostegno della Regione alle iniziative sul territorio: due nuovi bandi per 1,5 milioni di euro, con la disponibilità a incrementare la dotazione nel corso dell’anno. Punteggi aggiuntivi per i progetti nelle aree interessate dall’alluvione. Bonaccini: “L’attività sportiva un’occasione importante di incontro e inclusione educativa. Anche questo un modo per essere vicini alle comunità così duramente colpite”
Sono rivolti a Enti sportivi dilettantistici, inclusi gli Enti del Terzo settore, Federazioni sportive, Enti locali e scuole. Tra i criteri premianti anche l’adesione alla Carta Etica della Sport, il codice di comportamento voluto dalla Regione per promuovere il rispetto delle regole e degli avversari. Domande entro il 14 luglio
Bologna – La Regione al fianco dei Comuni, delle scuole e delle associazioni sportive per sostenere lo sport sul territorio.
Attraverso due nuovi bandi che stanziano 1,5 milioni di euro, con la disponibilità ad incrementare la dotazione nel corso dell’anno, per finanziare progetti di attività motoria e sportiva ed eventi di carattere locale, regionale e sovraregionale.
E che quest’anno prevedono punteggi aggiuntivi per le iniziative che si svolgono nelle aree colpite dall’alluvione.
“Lo sport è uno straordinario ambito di incontro tra le persone, di educazione e di inclusione. E per i più giovani un’occasione di crescita equilibrata, non solo da un punto di vista fisico, per i valori che sa trasmettere- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Per questo abbiamo voluto essere vicini alle comunità che sono state così duramente colpite dall’alluvione. Anche lo sport può essere un’opportunità per ripartire, recuperando una normalità che in questi giorni sembra purtroppo perduta”.
I due provvedimenti, coordinati dal Capo della segreteria politica della Presidenza, Giammaria Manghi, si rivolgono a Enti sportivi dilettantistici, inclusi gli Enti del Terzo settore, Federazioni sportive, Enti locali e scuole. In entrambi i casi i termini per la presentazione delle domande vanno dalle ore 10 del 14 giugno 2023 alle ore 15 del 14 luglio 2023.
I bandi
Tra i requisiti premianti per la selezione dei progetti anche l’adesione alla Carta etica dello sport, il codice di comportamento proposto dalla Presidenza della Regione e approvato lo sorso anno dall’Assemblea legislativa. Un modo da parte della Regione per promuovere sui campi da gioco rispetto delle regole e degli avversari.
Nel dettaglio il primo bando stanzia 1 milione di euro e si rivolge a Enti sportivi dilettantistici, Federazioni sportive, Enti locali e scuole, per progetti di attività motoria e sportiva biennali finalizzati al miglioramento del benessere fisico, psichico e sociale della persona. Il contributo regionale è costituito da un’agevolazione a fondo perduto, e non può essere superiore ai 15mila euro. I progetti devono essere attivati nel periodo compreso tra il 1^ luglio 2023 e il 30 giugno 2024 ed essere avviati entro il 30 novembre di quest’anno.
Si rivolge invece solo a Enti sportivi dilettantistici e Federazioni sportive, il secondo bando, che mette disposizione 546.700 euro, per eventi sportivi organizzati nel corso del 2023 sul territorio regionale (di valenza locale, regionale e sovraregionale), con la disponibilità della Regione ad incrementare la dotazione nel corso dell’anno. Anche in questo caso l’agevolazione è a fondo perduto e non potrà superare i 15mila euro.
Info: Bandi 2023 — Regione Emilia-Romagna
Paola Fedriga