Cultura. Le opere del Premio Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse, pubblicate dalla casa editrice imolese Cue Press, al centro dello stand della Regione a ‘Più Libri Più Liberi’, la fiera nazionale della piccola e media editoria in corso a Roma fino al 10 dicembre
L’assessore Felicori: “Conferma la bontà della nostra idea, sostanziata nella legge regionale per l’editoria del 2021: sostenere le piccole case editrici in un percorso virtuoso nel mercato, anche grazie alla partecipazione alle principali fiere di settore”
Bologna – Le opere del Premio Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse, pubblicate dalla casa editrice imolese Cue Press, saranno al centro dello stand della Regione Emilia-Romagna a ‘Più Libri Più Liberi’, la fiera nazionale della piccola e media editoria in programma a Roma dal 6 al 10 dicembre.
Fin dal 2018 la piccola casa editrice indipendente pubblica i saggi e le opere per il teatro quello che si è rivelato come uno dei massimi scrittori viventi.
Insieme a Cue Press, lo Stand regionale (P38, Piano Forum) ospita altri piccoli editori emiliano-romagnoli – Edizioni Officine Gutenberg di Piacenza, Homeless Book di Faenza, In Riga Edizioni di Bologna, Massimo Soncini Editore di Parma – selezionati con bando pubblico in attuazione della legge regionale n.13/2021 ‘Interventi per la promozione e il sostegno dell’editoria del libro’, che potranno qui esporre e vendere al pubblico la loro produzione più significativa.
“La storia del lungo rapporto di Jon Fosse con una piccola casa editrice indipendente– dichiara l’assessore alla Cultura, Mauro Felicori– dimostra che la qualità può nascere da percorsi non comuni, frutto di intelligenza e intraprendenza. E conferma la bontà della nostra idea, sostanziata nella legge regionale per l’editoria del 2021: sostenere le piccole case editrici in un percorso virtuoso nel mercato, anche grazie alla partecipazione alle principali fiere di settore in Italia e all’estero, partecipazione che viene da noi sostenuta anche attraverso la concessione di contributi con bandi pubblici”.
Barbara Musiani