Migranti, ondata di sbarchi a Lampedusa. Almeno 750 in 24 ore. I più fragili già sbarcati a Catania.
Domani Giorgia Meloni al Cairo per firmare un memorandum di contenimento dei flussi con l’Egitto
Grazie alle condizioni favorevoli del mare continuano gli sbarchi sull’isola di Lampedusa.In tre giorni nell’hotspot ne sono approdati oltre 1200.
La nave Ocean Viking, con a bordo 359 migranti diretta verso il porto di Ancona e stata costretta a cambiare e trasferire e 23 di loro che versavano in gravi condizioni sanitarie, al porto più vicino, di Catania. Da li con l’elisocorso uno e stato
trasferito all’ospedale di Agrigento e l’altro al nosocomio Palermo. Uno dei due è morto. La nave prosegue per Ancona, il porto originariamente assegnato.
Durante la cabina di regia del piano Mattei con l’Africa, Giorgia Meloni ha annunciato per oggi insieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen,la firma al Cairo di un memorandum d’intesa per il contenimento dei flussi premigratori tra l’Unione Europea e l’Egitto simile a quello siglato con la Tunisia.
L’Unione europea si prepara a un giro di vite sui visti, per contrastare l’immigrazione irregolare. Gli ambasciatori degli Stati membri, riuniti nel Coreper, hanno concordato la posizione del Consiglio su un progetto di regolamento che aggiorna un meccanismo che consente all’Ue di sospendere l’esenzione dal visto, per quei Paesi terzi i cui cittadini sono esenti dall’obbligo del visto quando viaggiano nello spazio Schengen. La nuova legge, una volta adottata, secondo il Consiglio “rafforzerà gli strumenti dell’Ue per contrastare le situazioni in cui l’esenzione dal visto viene utilizzata in modo abusivo o va contro gli interessi dell’Ue”.
base al meccanismo aggiornato, ci saranno nuovi motivi per sospendere il regime di esenzione dal visto: primo, il mancato allineamento di un Paese terzo senza visto con la politica dei visti dell’Ue, nei casi in cui ciò possa portare a un aumento degli arrivi nell’Unione, ad esempio per via della vicinanza geografica.
Secondo, l’esistenza di un programma di cittadinanza per investitori, in base al quale la cittadinanza viene concessa senza alcun legame reale con il Paese terzo interessato, in cambio di pagamenti o investimenti.
Terzo, minacce ibride e carenze nella legislazione o nelle procedure relative alla sicurezza dei documenti. Gli Stati membri hanno deciso di includere anche la possibilità di sospendere il regime di esenzione dal visto in caso di un significativo e improvviso deterioramento delle relazioni esterne dell’Ue con un Paese terzo, in particolare nel campo dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Rimangono i motivi che sono previsti già oggi, e cioè un aumento sostanziale del numero di cittadini di Paesi terzi a cui viene rifiutato l’ingresso o che soggiornano oltre il termine del soggiorno; un aumento sostanziale del numero di domande di asilo infondate da parte di cittadini di un Paese terzo per il quale il tasso di riconoscimento è basso; una diminuzione della cooperazione con l’Ue sulla riammissione delle persone a cui è stato chiesto di lasciare il territorio dell’Ue e un rischio o una minaccia imminente per l’ordine pubblico o la sicurezza interna (ad esempio a causa di un aumento dei reati penali).
Sebbene i viaggi senza visto offrano importanti vantaggi per l’economia, in particolare nel turismo e costituiscano la pietra angolare degli scambi sociali e culturali, nota il Consiglio, possono anche essere fonte di problemi in materia di migrazione e sicurezza. Il soggiorno oltre il termine dei viaggiatori esenti dal visto, ad esempio, porta ad un aumento della migrazione irregolare, cosa che accade anche quando un numero elevato di domande di asilo infondate viene presentato da cittadini di Paesi esenti dall’obbligo di visto.
Un simile aumento delle richieste di asilo può verificarsi anche quando le persone utilizzano Paesi vicini all’Ue, la cui politica dei visti non è allineata a quella dell’Ue, come trampolino di lancio per viaggiare irregolarmente nell’Unione. Il meccanismo di sospensione, in vigore nella sua forma attuale dal 2018, funge da salvaguardia contro l’abuso dell’esenzione dal visto e consente all’Ue di sospendere temporaneamente l’esenzione dal visto, a determinate condizioni.