A Follonica iniziativa di livello nazionale della Cgil: “Le mafie nella pandemia – la necessità di accendere i riflettori sul territorio”. Ferretti: «non dare nulla per scontato e – Giovedì 17 marzo l’auditorium della fonderia Leopolda di Follonica ospita una delle iniziative organizzate dalla Cgil nazionale come tappa di avvicinamento alla giornata del 21 marzo, che celebra la memoria delle vittime innocenti di mafia.
L’appuntamento aperto al pubblico è per le 10:30. Al dibattito/seminario – “Le mafie nella pandemia: la necessità di accendere i riflettori sul territorio” – partecipano in veste di relatori Roberta Giorgi (Libera Grosseto), Luciano Silvestri (responsabile Coordinamento nazionale Cgil legalità e sicurezza), Pietro Mecarozzi, autore della videoinchiesta “Maremma Felix”, l’onorevole Rosy Bindi (già presidente Commissione parlamentare antimafia), Andrea Benini (sindaco di Follonica), Andrea Bigalli (coordinatore provinciale Avviso Pubblico – Libera Toscana), Giuseppe Massafra (segretario confederale Cgil).
Nel corso della mattinata – che potrà essere seguita in diretta streaming sui siti nazionali della Cgil e di Collettiva – sarà anche proiettata la video inchiesta “Maremma Felix”, grazie alla quale il giornalista della Rai Pietro Mecarozzi ha vinto il premio nazionale “Roberto Morrione”, riservato ai giornalisti investigativi under 30.
«L’impegno della Cgil sui temi della legalità e della sicurezza – spiega Luciano Silvestri, responsabile nazionale del settore – è oramai consolidato negli anni, perché riteniamo che disseminare cultura della legalità costituisca l’azione più efficace per contrastare la criminalità organizzata. E in particolare i fenomeni mafiosi, che vanno combattuti prima di tutto sul piano culturale e dei comportamenti delle persone».
«La Cgil grossetana – aggiunge il segretario confederale, Andrea Ferretti – ha dato il proprio contributo organizzativo con grande determinazione. Troppe volte in questo territorio abbiamo dato per scontato che non esistessero fenomeni di infiltrazione mafiosa, per poi trovarci a dover prendere atto di un’illusione a fronte di vicende raccontate ad esempio nell’inchiesta di Mecarozzi. Tenere la guardia sempre alta, significa intanto far conoscere episodi e meccanismi attraverso i quali la criminalità mafiosa si infiltra nei territori, e poi coinvolgere le comunità nella discussione pubblica. Ad esempio, prossimamente, dovremmo monitorare attentamente le gare di appalto per la realizzazione delle opere previste con il Pnrr. Una partita rispetto alla quale ci pare di notare molta enfasi retorica e poca programmazione».