Maltempo. Rifiuti: il presidente Bonaccini firma un’ordinanza per consentire di rimuovere velocemente, e in sicurezza, la straordinaria quantità di detriti prodotta dall’alluvione
Se necessario, viene aumentata la capacità di stoccaggio. Modificate le norme previste dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e la Bonifica delle aree inquinate
Bologna – Esondazione di fiumi, attivazione di frane e smottamenti, danni a edifici, cose e persone, con il rischio di gravi conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
L’onda d’acqua che ha sommerso parte dell’Emilia-Romagna ha causato anche rifiuti in quantità straordinaria; rifiuti che vanno rimossi velocemente, per assicurare il ritorno a livelli di sicurezza e a condizioni di vita normali.
Le modalità con cui fare questi interventi le stabilisce un’ordinanza, a firma del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che mette nero su bianco precise disposizioni per agevolare la rimozione e la gestione dei rifiuti generati dagli eventi legati all’eccezionale ondata di maltempo.
L’ordinanza sarà a tempo, cioè avrà una validità pari a sei mesi.
La situazione e le novità
La situazione d’emergenza vede una quantità di rifiuti che non può essere gestita secondo le norme ordinarie, e questo riguarda le fasi di raccolta, trasporto e trattamento presso gli impianti. Quindi, vista la situazione, è necessario aumentare la capacità di stoccaggio. Naturalmente in condizioni di sicurezza.
Conseguentemente, per garantire la corretta gestione dei rifiuti urbani, l’ordinanza stabilisce che sarà possibile procedere in deroga anche alle autorizzazioni in vigore per gli impianti di stoccaggio, di trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, di discarica e termovalorizzazione.
Sempre in riferimento alla situazione generata dall’alluvione, c’è l’esigenza di modificare i flussi pianificati dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e la Bonifica delle aree inquinate (PRRB) per il 2023. Questo, però, limitatamente ai rifiuti rimossi a seguito degli eventi alluvionali.
Di fatto, l’ordinanza stabilisce che tutti i rifiuti che derivano dall’alluvione, provenienti da edifici pubblici e privati, vengano classificati come rifiuti urbani.
I rifiuti provenienti dalle attività produttive ordinariamente classificati come speciali restano tali, anche se alluvionali.
I rifiuti urbani derivanti dall’alluvione sono gestiti dal soggetto competente sul territorio, ad eccezione dei rifiuti liquidi: per questi ultimi può intervenire anche chi è competente per territorio per il servizio idrico integrato.
I gestori del servizio pubblico di gestione dei rifiuti sono autorizzati a derogare all’ordinaria modalità di svolgimento del servizio di raccolta nei casi in cui non sia possibile effettuarla secondo le modalità normali di esercizio.
Il trasporto dei rifiuti urbani è svolto dai gestori del servizio pubblico con mezzi idonei e iscritti all’albo; per assicurare maggiore velocità nelle operazioni è possibile, con deroga, l’impiego di ulteriori mezzi.
Gli impianti di destinazione dei rifiuti indicati dall’ordinanza dovranno garantire il proprio funzionamento in fasce orarie più ampie rispetto a quelle ordinarie e nei giorni festivi.
Chiara Vergano
Regione Emilia-Romagna
Giunta Regionale – Agenzia di informazione e comunicazione
N. 514/2023
Data 18/05/2023
All’attenzione dei Capi redattori
Maltempo. Oltre 4.800 le persone accolte presso le sedi allestite dai Comuni, 1.700 in più rispetto a stamattina. 743 i minori, oltre 10mila gli evacuati
Proseguono le operazioni per mettere in sicurezza la cittadinanza. Dalle 8 di oggi quasi 600 gli interventi dei circa 900 vigili del fuoco in campo. Oltre 700 i volontari al lavoro
Bologna – Salgono a oltre 4.800, 1.700 in più rispetto a stamattina, le persone che hanno trovato accoglienza presso le sedi allestite dai Comuni (palestre e alberghi) di cui 743 minori: oltre 4mila nel ravennate, 471 nel bolognese, 300 nel forlivese-cesenate e 32 nel riminese. Oltre 10mila gli evacuati. Sei le cucine mobili operative: due a Faenza, una a Riolo Terme, una a Solarolo, una a Sant’Agata e una a Forlì.
Per mettere al sicuro chi si trova in abitazione a rischio sono sul campo quasi 900 vigili del fuoco – circa 300 in più rispetto a ieri – di cui 562 arrivati da fuori regione con 125 automezzi.
Un contingente che dalle ore 8 di oggi ha garantito, nelle quattro province colpite dal maltempo, quasi 600 interventi.
In volo per tutta la giornata anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili.
Per quanto riguarda i volontari di protezione civile sono più di 700 quelli oggi al lavoro per portare soccorso alla popolazione. Oltre a quelli emiliano-romagnoli, se ne contano circa 374 che appartengono alle colonne mobili delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Toscana oltre che delle Province Autonome di Trento e Bolzano; 140 quelli appartenenti ad associazioni nazionali di protezione civile.
Dal 2 maggio, data dell’inizio del maltempo, salgono così a oltre 8000 le giornate/uomo messe in campo dai volontari di protezione civile.
Per quanto riguarda le utenze elettriche, alle 18,30 risultano ancora 18.500 i clienti disalimentati, in calo di 2.500 unità rispetto al dato del primo pomeriggio, grazie ai 700 tecnici di Enel Distribuzione operativi da ieri. Quattro gli elicotteri utilizzati per ispezionare le linee interessate dagli eventi e consentire al personale di poter eseguire manovre in aree non raggiungibili, 170 i gruppi elettrogeni e 4 le power station per poter fornire alimentazione di emergenza non appena le condizioni meteorologiche consentiranno il deflusso delle acque.
Non ci sono variazioni riguardo le frane e gli allagamenti rispetto a quanto comunicato questa mattina.
Red