Sanità. ‘Farmacia dei servizi’, la Regione investe 3 milioni di euro per rafforzarne ulteriormente ruolo e attività. Insieme alle Associazioni di categoria delle farmacie convenzionate: al via prestazioni cardiologiche, somministrazione personalizzata di antibiotici e assistenza per malati cronici. Donini: “Importanti punti di riferimento e presidio per il territorio, sempre più vicine alle esigenze dei cittadini e integrate nella rete del Servizio sanitario regionale”
Le risorse, assegnate alle Aziende sanitarie, danno seguito al protocollo sottoscritto nel 2023 per valorizzare ulteriormente il ruolo del farmacista e delle farmacie
Bologna – Una farmacia che è sempre più presidio per il territorio e punto di riferimento per il cittadino: quando ha bisogno di fare un elettrocardiogramma, quando deve gestire le terapie per le malattie croniche, quando deve prendere gli antibiotici. E il futuro la vedrà protagonista anche nella telemedicina, servizio importante specialmente nei territori più fragili e lontani dai centri urbani.
A questo obiettivo guarda il provvedimento voluto dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, che assegna alle Aziende sanitarie di tutto il territorio 3 milioni di euro per finanziare le prestazioni e le funzioni assistenziali erogate dalle farmacie per conto del Servizio sanitario regionale. Un impegno economico che fa seguito al protocollo sottoscritto nell’estate del 2023 tra la Regione e le Associazioni di categoria delle farmacie convenzionate (Assofarm, Federfarma, Farmacieunite e Ascomfarma), volto a valorizzare il ruolo del farmacista e a consentirgli di offrire una serie di attività condivise con gli altri professionisti sanitari.
I contenuti del progetto sono stati illustrati oggi in conferenza stampa dall’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini, con i rappresentanti delle Associazioni di categoria delle farmacie convenzionate: Achille Gallina Toschi, presidente Federfarma Emilia-Romagna, Carlo Bergamini, direttore Assofarm Emilia-Romagna e Stefano Ferretti, presidente Farmacieunite Emilia-Romagna.
“Con i 3 milioni di euro che abbiamo deciso di assegnare a questo progetto vogliamo rendere sempre più le farmacie convenzionate un importante punto di accesso del cittadino al Servizio sanitario regionale, grazie al rapporto fiduciario con i farmacisti e alla vicinanza delle strutture rispetto al domicilio dei cittadini- commenta Donini-. Le farmacie da tempo erogano importanti servizi sanitari, basti pensare alle vaccinazioni, ora facciamo un ulteriore passo avanti per dare alla comunità ulteriori servizi e per rafforzare e valorizzare il ruolo delle farmacie e dei professionisti che ci lavorano”.
Le risorse
Le risorse, esattamente 2.995.160 euro, provengono da una voce specifica del Fondo sanitario nazionale prevista per attualizzare la legge 153 del 2009. Tale norma fu approvata con lo scopo di integrare la rete delle farmacie nell’ambito delle attività del Servizio sanitario nazionale, sulla base di nuove funzioni assistenziali erogate. Le risorse rappresentano il 70% della quota complessiva stanziata per la Regione Emilia-Romagna per il primo biennio: il restante 30% sarà conferito dal ministero della Salute a conclusione degli interventi, portando la cifra complessiva disponibile a 4,3 milioni di euro.
Questa la distribuzione tra le Aziende sanitarie delle quote in euro: Piacenza (216.438,57), Parma (319.192,23), Reggio Emilia (338.868,47), Modena (450.367,12), Bologna (572.797,02), Imola (7.449,93), Ferrara (279.839,77), Romagna (730.206,89).
Le prime attività che partiranno
Le farmacie si attiveranno subito per fornire, se già non lo fanno, attività cardiologiche per pazienti a bassa complessità: ovviamente questi servizi saranno svolti in accordo con la rete cardiologica regionale. Sarà sempre più facile ricorrere alle farmacie per chi ha bisogno, per esempio, di un elettrocardiogramma (Ecg) o di una misurazione per 24 ore della funzionalità cardiaca o della pressione arteriosa tramite holter.
Peraltro, un monitoraggio condotto dalla Regione tra le farmacie convenzionate per valutare le apparecchiature disponibili ha evidenziato che il 37% delle farmacie dispone già di uno o più apparecchi per fare l’Ecg (valore che scende al 30% per le farmacie rurali). Questi strumenti hanno in media meno di 5 anni, sono in grado di trasmettere i tracciati in rete e nella maggior parte dei casi sono capaci di fornire un referto consultabile online tramite app.
Un altro servizio sul quale c’è molta attenzione riguarda i pazienti affetti da broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO): si conta di coinvolgerne circa 25mila, pari al 16% delle persone affette da questa patologia in regione. La Bpco è una malattia solitamente progressiva dell’apparato respiratorio, caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree, associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è una riduzione consistente della capacità respiratoria. Da qui, l’importanza di una corretta modalità di assunzione dei farmaci a domicilio, per la quale il farmacista, coadiuvato dai medici di medicina generale e dagli specialisti di settore, sarà in grado di fornire indicazioni al paziente e di raccogliere segnalazioni di eventuali reazioni avverse. Già dal 2021, peraltro, in Emilia-Romagna è attivo un progetto di farmacovigilanza attiva che ha portato alla nascita di farmacie sentinella. Inoltre il farmacista potrà fornire indicazioni utili a formulare un’analisi dell’aderenza della terapia per la Bpco.
Altro fronte di sperimentazione è quello dell’erogazione personalizzata della terapia antibiotica prescritta. L’Emilia-Romagna è da tempo impegnata in attività di promozione dell’uso corretto degli antibiotici: l’antibiotico-resistenza, infatti, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Nel caso per esempio dell’amoxicillina, un antibiotico molto usato in età pediatrica, le confezioni in commercio possono contenere un numero di unità che non sempre rispondono alle esigenze del paziente: ecco allora che il farmacista potrà ricorrere allo sconfezionamento e al successivo riconfezionamento dei farmaci per erogare l’esatta quantità di antibiotici necessari secondo le specifiche prescrizioni mediche, per evitare gli sprechi o gli usi eccessivi di questi farmaci.
Carmine Caputo