Nuova provocazione del ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, che ha visitato il Monte del Tempio (Spianata delle moschee per i musulmani) a Gerusalemme, in occasione della festività di Tischa B’Av, che ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme. “La nostra politica è quella di permettere la preghiera”, ha detto, secondo quanto si sente in un video diffuso dal suo partito di estrema destra Otzma Yehudit, anche se questo è in contrasto con lo ‘status quo’ che vige in questo luogo.Sul caso è intervenuto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha denunciato il comportamento di Ben Gvir: “Non esiste una politica privata sul Monte del Tempio da parte di nessun ministro. Né del ministro della Sicurezza né di nessun altro”. Secondo Netanyahu, “questo incidente è un diversivo e la politica del governo non è cambiata per quanto riguarda il Monte del Tempio. Rimarrà la stessa”.
Solo un accordo sul cessate il fuoco a Gaza ai colloqui previsti per giovedì potrebbe convincere l’Iran a evitare la rappresaglia contro Israele per l’uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh. Lo hanno detto alla Reuters tre diverse fonti iraniane, come rilanciato dal ‘Times of Israel’ e da altri media internazionali.
Una delle fonti, che appartiene alla sicurezza, ha detto che Teheran, insieme a Hezbollah, lancerà un attacco diretto contro Israele se i negoziati falliranno o se ci sarà la percezione che lo Stato ebraico li trascina per le lunghe. Le stesse fonti però non precisano per quanto tempo l’Iran permetterà ai colloqui di andare avanti.
Le precisazioni di Teheran arrivano dopo che erano emerse indicazioni secondo cui avrebbe attaccato Israele prima dell’avvio dei negoziati di giovedì a Doha. L’Iran starebbe intanto tenendo un’esercitazione militare nel nord del Paese, ha riferito l’agenzia di stampa Mehr