Con una cerimonia silenziosa, alla presenza del vicepresidente del Csm David Ermini e del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, si è tenuta questa notte a Firenze la commemorazione della strage dei Georgofili, che la notte fra il 26 e il 27 maggio 1993 costò la vita a cinque persone e causò danni al patrimonio artistico della Galleria degli Uffizi.
Alle 1:04, orario dello scoppio dell’autobomba, è risuonato il suono delle campane ed è stata deposta una corona floreale nel luogo dell’attentato. La cerimonia, a numero chiuso per l’emergenza coronavirus, è stata preceduta da un breve corteo partito da Palazzo Vecchio.
Presenti, tra gli altri, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo e rappresentanti dell’associazione tra i familiari delle vittime della strage.
“La legittima domanda di verità e giustizia non appartiene soltanto ai parenti delle vittime, a cui va il mio sincero ringraziamento e la mia gratitudine per aver sempre mantenuto vivo il ricordo e continuato a difendere le ragioni della giustizia e della democrazia. La verità deve essere un’esigenza per tutti noi, perché un’autentica consapevolezza dei passaggi, anche dolorosi, del vissuto di una collettività arricchisce la coscienza civile del Paese e, soprattutto, vale come un monito sulla necessità di preservare sempre la nostra democrazia”. Lo scrive il presidente della Camera Roberto Fico in un messaggio all’Associazione parenti delle vittime della strage dei Georgofili, in occasione del 28mo anniversario.
“Rivolgo il mio saluto a Luigi Dainelli, Presidente dell’Associazione tra i Familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, alle Autorità e a tutti coloro che partecipano agli eventi organizzati in occasione del XXVIII anniversario della strage”. Questo il messaggio inviato dal Presidente del Senato Elisabetta Casellati all’Associazione tra i Familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili in occasione del XXVIII anniversario dell’attentato. “La notte del 27 maggio 1993 – prosegue – una ferita profonda lacerava Firenze, cuore della nostra civiltà e della nostra storia. Una ferita profonda lacerava l’Italia tutta.