Nella notte di sabato 4 settembre, le forze talebane si sono spinte dentro la valle del Panshir, raggiungendo il villaggio di Anabah, dove si trovano il centro chirurgico e pediatrico e il centro di maternità di Emergency. Lo rende noto in un comunicato la stessa organizzazione, che precisa: “al momento, l’attività dell’ospedale non ha subito interferenze e continua normalmente. Finora abbiamo ricevuto un numero esiguo di feriti, ma non comunichiamo i dati esatti né la provenienza dei pazienti per evitare possibili rischi di strumentalizzazione”.
I talebani hanno dichiarato di “non aver bisogno degli Stati Uniti o di altri nella lotta al terrorismo” pochi giorni dopo che dal Pentagono era stata ventilata l’ipotesi di una collaborazione contro l’Isis-K.
“Siamo pienamente preparati a garantire la sicurezza dell’Afghanistan. Non abbiamo bisogno della cooperazione degli Stati Uniti o di nessun altro Paese in questo senso”, ha detto Inamullah Samangani, membro della commissione culturale dei talebani, secondo quanto riportato a Tolo news.
Ma il capo della resistenza afghana contro i talebani, Ahmad Massoud, torna con un messaggio su Facebook dopo che ieri era circolata la notizia di una sua fuga in Tagikistan. “Non rinunceremo mai alla lotta per la libertà e per la giustizia”, ha scritto il figlio del leggendario ‘Leone del Panshir’, il generale Massoud. “La lotta in Panjshir e ad Herat, con le nostre coraggiose sorelle, dimostra che il popolo non ha rinunciato a rivendicare i suoi diritti e non teme alcuna minaccia”, ha incalzato.
Intanto una delegazione di funzionari militari pakistani guidata dal direttore generale dell’Isi, i servizi di intelligence del Pakistan, è arrivata a Kabul. “Abbiamo lavorato per la pace in Afghanistan e lo faremo in futuro; non c’è nulla di cui preoccuparsi”, ha detto il generale Faiz Hameed parlando con i media. La delegazione dovrebbe incontrare i giornata la leadership dei talebani.
Il ministro degli esteri Luigi Di Maio, durante la sua missione in Uzbekistan, ha chiarito che “In queste ore insieme ai nostri partner ci stiamo confrontando sul luogo dove ricollocare le ambasciate. A Kabul al momento non ci sono le condizioni di sicurezza per riaprirle, per questo motivo prende sempre più consistenza l’idea di ricollocarle, in maniera temporanea, a Doha. Ovviamente sarà una decisione da prendere insieme ai nostri principali partner, ne discuterò domani con le autorità qatarine in occasione della mia visita a Doha”.