I numeri e i dati dalle Regioni: da Lombardia, Piemonte e Veneto, Toscana e Lazio a Campania, Puglia e Sicilia
Bollettino con i dati del Covid in Italia oggi, venerdì 22 ottobre 2021, con numeri e news della Protezione Civile e del ministero della Salute – regione per regione – su contagi da coronavirus, ricoveri e morti. I numeri da Lombardia, Piemonte e Veneto, Toscana e Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Il bollettino delle grandi città come Roma, Milano e Napoli. Il punto sulla campagna vaccini in Italia.
Ecco i dati aggiornati, regione per regione
VENETO
Sono 384 i nuovi contagi da coronavirus in Veneto secondo il bollettino di oggi, 22 ottobre. Ad anticipare i dati è il governatore della Regione Luca Zaia. “La pandemia è sicuramente in remissione, non è finita, il virus c’è , ma è iniziata la fase di convivenza. Abbiamo avuto 384 contagi nelle ultime 24 e abbiamo 209 pazienti ricoverati in area non critica e 30 in terapia intensiva, con un calo di 3 pazienti”, ha detto Zaia.
TOSCANA
Sono 277 i nuovi contagi da coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, 22 ottobre. Registrati inoltre altri tre morti. 270 i casi confermati con tampone molecolare e 7 da test rapido antigenico, che portano il totale a 286.946 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% e raggiungono quota 274.638 (95,7% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 8.718 tamponi molecolari e 20.314 tamponi antigenici rapidi, di questi il 1% è risultato positivo. Sono invece 8.487 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 3,3% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 5.063, -0,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 235 (3 in più rispetto a ieri), di cui 22 in terapia intensiva (stabili). I nuovi decessi riguardano 3 uomini, con un’età media di 73 anni.
L’incidenza settimanale a livello nazionale mostra una lieve controtendenza rispetto alla settimana precedente ma è al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti.
La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui casi con ricovero ospedaliero, pur permanendo sotto la soglia epidemica, mostra segnali di crescita.
Si conferma una ulteriore lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia COVID-19.
Quasi tutte le Regioni/PPAA sono classificate a rischio epidemico basso, nessuna Regione/PPAA presenta un rischio epidemico alto.
La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità.
Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria anche attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.
È opportuno continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.
Punti chiave:
Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 11 ottobre – 17 ottobre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione tra fine settembre ed inizio ottobre.
Rimane stabile l’incidenza settimanale a livello nazionale: 29 per 100.000 abitanti (11/10/2021 – 17/10/2021) vs 29 per 100.000 abitanti (4/10/2021 – 10/10/2021), dati flusso ISS. L’incidenza 29 per 100.000 abitanti (11/10/2021 – 17/10/2021 si trova al di sotto della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.
Nel periodo 29 settembre – 12 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,82 – 0,90), al di sotto della soglia epidemica e in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. Aumenta lievemente l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,89 (0,84-0,93) al 12/10/2021 vs Rt=0,83 (0,78-0,88) al 5/10/2021). La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati) va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in diminuzione al 3,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 19/10/2021), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 370 (12/10/2021) a 355 (19/10/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce ulteriormente al 4,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 2.665 (12/10/2021) a 2.423 (19/10/2021).
4 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020. Le restanti 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso.
Una Regione/PA riporta un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
In aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (4.759 vs 4.551 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (33% vs 34% la scorsa settimana). È in leggero aumento invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 47%). Resta stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (19% vs 19%).
La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità.
Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria anche attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.
È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.