Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni
in scena al Teatro La Fenice
Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, capolavoro dell’opera verista, torna in scena al Teatro La Fenice. Il nuovo allestimento di questo amatissimo titolo rinnoverà la collaborazione della Fenice con l’Accademia di Belle Arti e sarà proposto con le scene e i costumi ideati e realizzati dagli studenti della Scuola di Scenografia e Costume per lo Spettacolo dell’Accademia veneziana, con la regia di Italo Nunziata e il light design di Fabio Barettin. Alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, la sapiente direzione musicale di Donato Renzetti. Cavalleria rusticana sarà in scena dopo la pausa estiva il 25, 27, 29, 31 agosto e 3 settembre 2023, nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2022-2023.
Melodramma in un atto su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, Cavalleria rusticana è la prima traduzione operistica dell’estetica verista, tratta dall’omonima novella di Giovanni Verga. Raffigura l’arcaico conflitto siciliano tra amore e gelosia, religione e ‘onore’ virile, controllo sociale e violenza. La trama parla di umili paesani: Turiddu, giovane fresco di congedo, sua madre Lucia, i suoi due amori Lola e Santuzza, il carrettiere Alfio, vendicativo marito di Lola. Semplice e diretta l’espressione melodica delle loro emozioni; intermezzi e sostegno orchestrale esaltano la drammaturgia. Il pubblico della prima al Teatro Costanzi di Roma (17 maggio 1890) fu subito conquistato dall’intenso naturalismo dell’opera: ottenne ovazioni trionfali, le stesse che ancora oggi riscuote nei teatri di tutto il mondo.
«L’elemento che caratterizza quest’opera è sicuramente è una ritualità – ha dichiarato il regista Italo Nunziata –, la ritualità della vita e del paese. Di un modo di pensare e di essere, che continua a perpetrarsi con il passare del tempo. Che porta a un raffronto tra maschile e femminile, tra uomo e donna, mettendo in evidenza una disparità della donna, che se non è sposata e non raggiunge un certo status, come la società e il piccolo paese dove è nata richiedono, non può gestire se stessa. Quindi Cavalleria rusticana rappresenta la tragedia di una donna che ha preferito la trasgressione alla normalità e all’accettazione di un ordine non voluto. Con tutte le implicazioni che questo modo di essere porta con sé. Parlo di comportamenti mai alla luce del sole, sempre realizzati di nascosto, che vengono accettati e comunque tenuti segreti ma che poi finiscono per esplodere. Sono cose che esistono ancora oggi. Omicidi e femminicidi di cui leggiamo ogni giorno nascono da situazioni come queste, anche se ovviamente i contesti possono essere i più vari e i più diversi. Soprattutto nelle piccole comunità, dove tutti sanno tutto di tutti».
«La musica verista voleva esprimere passioni violente e sentimenti intensi – ha spiegato il direttore d’orchestra Donato Renzetti –. L’opera si nutre di ideali quali la difesa dei più deboli, la lealtà e l’integrità morale. Le tematiche affrontate sono l’amore, o meglio, il dramma dell’amore, la gelosia, tutti temi assai attuali, direi immortali: ecco perché l’opera non cadrà mai nell’oblio. C’è sempre un uomo che tradisce, un altro che per omertà non dice nulla, lo scontro, addirittura l’omicidio. Anche la realtà contemporanea è piena di esempi esaurienti, in questo campo. Mentre una serie di opere possono essere in un certo senso considerate antiche, quelle inerenti ai re, ai papi, ai condottieri (Attila oggi non esiste più…), Cavalleria porta avanti una specie di logica dell’umano. Anzi, direi che è proprio l’essenza dell’umano: l’amore è umano, la gelosia è umana. Per questo l’opera di Mascagni non tramonterà mai».
Nel cast del nuovo allestimento feniceo di Cavalleria rusticana figurano Silvia Beltrami nel ruolo di Santuzza; Martina Belli in quello di Lola; Jean-François Borras in quello di Turiddu; Dalibor Jenis sarà Alfio; Anna Malavasi, Lucia. Le artiste del Coro Valeria Arrivo e Mariateresa Bonera si alterneranno nel ruolo comprimario di una donna. Maestro del Coro Alfonso Caiani. Regista collaboratore e movimenti coreografici Danilo Rubeca.
L’opera sarà proposta con sopratitoli in italiano e in inglese.