Roma, 10 giugno 2024 – A dare il benvenuto oggi al Papa in Campidoglio anche Ubaldo, un anziano quasi ottantenne ospite di casa Nino, una delle case alloggio di Roma Capitale.
“Casa Nino – scrive Ubaldo in una lettera che ha consegnato oggi al Papa – mi ha regalato la speranza di condividere un percorso con altri ospiti per sentirmi meno solo o isolato. La mia più grande Speranza è che ora altre persone in difficoltà possano trovare un luogo come casa Nino in cui potere vivere serenamente, supportati e aiutati quotidianamente”.
Uno dei progetti sociali “donati” oggi al santo Padre è “Casa Speranza”, una nuova abitazione che sarà aperta in concomitanza con l’apertura dell’anno giubilare. Il nuovo Cohousing sarà abitato da sei persone ed è un appartamento, in via Odoardo Beccari nel quartiere Ostiense, sottratto alla criminalità organizzata e completamente ristrutturato per le esigenze degli ospiti.
“L’apertura di ‘Casa Speranza’ – spiega l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari – rappresenta un segno tangibile per trasformare in azione concrete il messaggio di Speranza di cui sarà testimone la nostra città attraverso il Giubileo. Un impegno al fianco di tanti anziani soli per rispondere all’appello che oggi ci ha rivolto il Papa perché ‘Roma continui a manifestare il suo vero volto, un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile’ ”.
L’Amministrazione Capitolina ha già avviato percorsi di residenzialità diversificati, affiancando alle tradizionali case di riposo, nuove forme di convivenza a carattere familiare: cohousing e case alloggio per promuovere l’Invecchiamento attivo e l’autonomia. Attualmente sono attivi 6 cohousing e 3 case alloggio e con Casa Speranza nuovi anziani, come Ubaldo, potranno ricominciare a guardare con meno timore al tempo che passa.